Statistiche POS Zona Euro e Italia: dati delle alternative al contante

In questa pagina parleremo di POS e, nello specifico, dei dati delle alternative al contante dal 2003 al 2022. Questi dati sono stati elaborati da Truffa.net e sono stati ripresi da fonti governative come Istat e Banca d’Italia.

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POS in Italia

Per iniziare a parlare di dati sul POS nel nostro paese e nell’Area Euro partiamo con una comparazione tra gli ultimi dati disponibili, cioè quelli tra il 2021 e il 2022.

In Italia, il numero di terminali POS nel 2021 è stato di 3.883.229, 15 il numero di abitanti per terminale, 1.328 il numero di operazioni per terminale con un importo medio di 53 euro per operazione. Nel 2022, il numero di terminali POS è stato di 3.673.799, 16 il numero di abitanti per terminale, 2.199 il numero di operazioni per terminale con un importo medio di 47 euro per operazione.

Nell’Area Euro questi, invece, sono i dati disponibili: nel 2021 il numero di terminali POS è stato di 13.470.000, 25 il numero di abitanti per terminale, 3.501 il numero di operazioni per terminale con un importo medio di 38 euro per operazione. Mentre, sempre per il 2021, per l’intera Unione Europea, il numero di terminali, invece, è stato di 16.153.000, 28 il numero di abitanti per terminale, 3.888 il numero di operazioni per terminale con un importo medio di 34 euro per operazione.

Passiamo, poi, alla serie storica dei POS attivi in Italia che ci dà una misura di quanto i POS siano diventati più numerosi nel nostro paese. I dati sono suddivisi non solo per anno ma anche per tipo di POS, quello delle Poste e quello bancario. Nel 2003, il primo anno in cui abbiamo a disposizione delle statistiche, il numero di POS delle Poste è di 32.542 mentre il numero delle banche è di 895.433 per un totale di 927.975. Nel 2004, l’anno successivo, abbiamo 32.686 POS delle Poste e 974.851 delle banche per un totale di 1.007.537. Il 2005 è il primo anno in cui i POS delle banche superano il milione con 1.010.539 unità.

Possiamo notare, successivamente, come la crescita dei POS bancari sia costante mentre, per quanto riguarda le Poste, ci siano degli anni in calo. Ad esempio, dopo le 53.493 unità del 2013, le Poste nel 2014 hanno un calo con 46.029 unità che diventano 45.451 nel 2015 per poi risalire. Nel 2022, ultimo anno censito, i POS postali sono stati 276.955 e quelli bancari 3.396.844 per un totale di 3.673.799 unità. Numeri importanti, certamente, che rappresentano un cambiamento enorme nella gestione delle alternative al contante.

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Parliamo, inoltre, di carte di credito/debito/prepagate dal 2003. Il primo dato interessante è che il numero delle carte di credito attive, dal 2003 al 2022, non ha vissuto grossi scossoni. Nel 2003 il numero delle carte di credito è di 11.681.000 mentre nel 2022 12.200.000. Il 2007 è stato, tra tutti, l’anno in cui abbiamo più carte attive con 14.486.000. Numeri, comunque, piuttosto simili che rappresentano una costanza d’uso.

Il numero delle carte di debito attive, così come quello delle prepagate, è, invece, cresciuto di tanto nell’arco di questi ultimi 20 anni. Nel 2003 le carte di debito sono state 29.221.000 mentre nel 2022 si parla di 63.435.000.

Cifre importanti così come importante è stata l’evoluzione delle carte prepagate nel nostro paese. Nel 2003 il numero delle carte prepagate in circolazione è stato di 677.000 unità. Nel 2022 questa è stata la cifra: 30.481.000. Aumento incredibile, soprattutto se paragonato alla staticità delle carte di credito che, in un arco temporale ampio, non hanno mai vissuto chissà quali cambiamenti.

Il 2011, soprattutto, è stato un anno epocale per l’economia italiana: per la prima volta, infatti, il numero delle carte prepagate ha superato quello delle carte di credito. Un nuovo modo di pensare ai pagamenti, certamente, molte più transazioni digitali, molta più flessibilità.

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Cresciuti, invece, in maniera esponenziale, i numeri legati alle operazioni, personali e familiari, effettuate sulle carte di credito e l’importo in euro delle stesse dal 2003. Nel 2003 il numero di operazioni è stato di 327.910.000. Nel 2022 questo numero è molto più grande: 1.392.626.000.

Abbiamo, di seguito, la statistica relativa ai numeri di operazioni effettuate con le carte di debito e l’importo in euro di queste ultime. Nel 2003 il numero di operazioni effettuate è stato di 610.729.000 mentre nel 2022 parliamo di 4.798.193.000.

Sono numeri immensi che vedono un trend positivo crescente delle carte di debito che non si è mai fermato. Secondo il Decimo Rapporto sulle Tendenze dei Sistemi di Pagamento di Minsait Payments, l’Italia è il paese, insieme alla Spagna, dove si sceglie la carta come principale metodo di pagamento. L'85,2% degli italiani dichiara, infatti, nel 2021, di avere una carta di credito e l'81,4% una di debito.

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Tocchiamo poi il valore dell’importo in euro delle operazioni con Carte di Debito/Credito dal 2003. L’importo in euro delle operazioni con carte di credito ha subito, come nel caso delle carte di debito, un’evoluzione. Parliamo di 30.051.000.000 euro nel 2003 e di 82.499.000.000 euro nel 2022. La crescita più alta, come per il numero di operazioni, c’è stata, però, per le carte di debito con 50.875.000.000 euro nel 2003 e 224.822.000.000 euro nel 2022.

Questi dati estrapolati dalla relazione 2023 della Banca d’Italia ci permettono di comprendere quanto la diffusione delle carte di debito abbia, in qualche modo, soppiantato l’uso delle carte di credito che resta stabile ma non aumenta chissà quanto negli ultimi anni. Cambia, dunque, il metodo di pagamento preferito degli italiani ma aumentano, di tanto, le operazioni e gli importi delle operazioni.

POS per province: numero di POS ogni 1000 abitanti

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Le province con una presenza di POS ogni mille abitanti più alta, secondo i dati Istat del 2023, risultano la Valle d’Aosta con 86,31, Rimini con 85,43, Grosseto con 78,81, Savona con 76,41 e Siena con 74,06. Fanalino di coda il Sud Sardegna con 27,87, Nuoro con 31,94, Crotone con 33,12, Oristano con 33,99 e Avellino con 35,65.

Bene, dunque, il Nord Italia con una presenza massiccia in Valle d’Aosta, bene anche Rimini che supera anche città più blasonate come Milano e Torino. Male, invece, la Sardegna che, tranne per la provincia di Cagliari (con 49,9) e di Sassari (con 47,8), ha il tasso più basso di tutto lo stivale. In ribasso, comunque, tutto il Sud che non ha, di certo, gli stessi tassi del Nord in generale. Bene Trapani con 53,13, bene Messina con 50,26, bene Lecce con 49,45.

Statistiche delle alternative al contante in Italia

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La Banca d’Italia, nella sua relazione annuale, ci parla anche delle alternative al contante. In Italia, gli strumenti di pagamento più usati, per numero di operazioni effettuate, sono le operazioni con carte di pagamento. Sono ben 8.192.512.000 le operazioni nel 2022 mentre sono 3.234.245.000 i bonifici e le operazioni di incasso. Fanalino di coda gli assegni con 79.294.000 operazioni.

Per quanto riguarda gli importi la situazione cambia: abbiamo 10.238.604.000.000 di euro attraverso i bonifici, 390.645.000.000 di euro tramite operazioni con carte di pagamento e 288.957.000.000 di euro dagli assegni.

Per quanto riguarda, invece, qualche curiosità dall’Area Euro abbiamo 214,4 operazioni pro capite di bonifici in Finlandia, 141,3 operazioni di disposizione di incasso pro capite in Germania, 16,2 operazioni con assegni in Francia. Spicca anche lo 0 di operazioni con assegni in Lettonia, lo 0,1 di operazioni con assegni in Germania e i 34,7 bonifici in Portogallo.

Phone e Home banking: residenti italiani senza accesso

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Questa ricerca è stata comparata, aggregata ed elaborata da Truffa.net attraverso i dati Istat (per la popolazione italiana) e Banca d'Italia (per quanto riguarda i sistemi di pagamento) e riguarda la percentuale di residenti italiani senza accesso al phone banking. La regione peggiore è la Basilicata con una percentuale dell’89,67. Segue la Sardegna con l’87,92%, Calabria con 86,38%, Abruzzo con 86,35% e Molise con 85,52%.

La regione con maggiori accessi è, invece, l’Emilia Romagna con il 66,03% senza accesso, con la Lombardia seconda a 66,12 percentuale e la Liguria terza a 67,77. Su una popolazione di 4.425.366 in Emilia Romagna, la quantità di residenti con home banking è stata di 3.175.484 mentre ,con phone banking attivo di 1.503.371. In Basilicata, invece, con 541.168 abitanti, 207.574 gli abilitati ad home banking e solo 55.908 con phone banking abilitato.

Cosa accadrebbe se da domani diventasse illegale pagare in contanti, in quanti verrebbero tagliati fuori?

Questa ipotesi, per quanto retorica e improbabile, ci mette davanti a un’idea di futuro completamente differente da quella a cui siamo abituati. Certo, l’avvento di nuove monete digitali come le criptovalute allontana una parte di popolazione dai sistemi di pagamento più tradizionali ma la Banca Centrale Europea risponde alla domanda sulla scomparsa in futuro del contante sostenendo che il contante resterà il mezzo di pagamento convenzionale in quella che è una previsione di futuro.

Questo accade perché il contante ha valore, non c’è bisogno di nessun intervento da parte di terzi per il regolamento del pagamento e la sua autenticità può essere verificata in maniera affidabile. Nessun altro strumento di pagamento, al momento, è così efficace, quindi, come il contante e non ci sono alternative così valide da pensare a un cambiamento così epocale o, addirittura, a un’illegalità.

Riferimenti

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