Sono dati in chiaroscuro, quelli che emergono dall’ultimo Bollettino mensile del MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, sul gettito proveniente dal settore del gioco pubblico. Nei primi 10 mesi del 2025 le entrate totali sono in leggera crescita, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma c’è l’evidente crisi degli apparecchi da intrattenimento, il cui gettito è in calo del 18,7%.
Gettito dal settore giochi in leggera crescita, crollano gli apparecchi
MEF: gettito del settore giochi a +1,7%
Quale è lo stato di salute del settore del gioco pubblico, in Italia? I dati delle performance economiche sono il primo, fondamentale, indicatore, ma non l’unico. Esso va infatti interpretato e incrociato con i dati delle entrate erariali, che il settore garantisce allo Stato. In tal senso, ci aiutiamo con quanto riporta il Bollettino mensile pubblicato dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze).
L’ultimo bollettino pubblicato, che copre il periodo da gennaio a ottobre dell’anno in corso, vede il contributo del settore giochi in leggera ma costante crescita. Considerando il totale delle entrate erariali, dunque sia imposte dirette che indirette, il contributo dell’industria italiana del gioco pubblico all’Erario è pari a 6.411 milioni di euro. Nella comparazione con lo stesso periodo del 2024, il risultato è +108 milioni di euro, equivalente a un +1,7%.
Se invece si considerano solo le imposte indirette, il gettito risulta in calo del 2,6%, ovvero 5.462 milioni di euro. Come sempre, però, i dati vanno letti ma anche interpretati. Nel Bollettino risulta evidente la crisi degli apparecchi da intrattenimento, il cui gettito è in flessione addirittura del 18,7% sul periodo gennaio-ottobre 2024. Non è un dato inaspettato, perché rispecchia quelli degli ultimi bollettini trimestrali, ma fa riflettere.
Manovra e giochi, un difficile equilibrio
Il calo del settore degli apparecchi è continuo e, secondo gli operatori del settore, è legato anche al ritardo nell’approvazione del riordino del gioco fisico, già slittato ufficialmente al 2026 con l’emendamento di Mariangela Matera relativo all’attuazione della delega fiscale. L’industria chiede da tempo anche misure-ponte nella Manovra economica in fase di discussione negli ultimi mesi, ma al momento non sembra ci sia nulla.
Il settore del gioco fisico necessita infatti di una riforma strutturale che le associazioni di categoria chiedevano essere affiancate al riordino del gioco online, ma hanno subito slittamenti continui, anche per una questione politico-burocratica essenziale: per riformare il gioco fisico serve un accordo tra Stato centrale e le Regioni.
Tornando alla Manovra del Governo Meloni, ci sono delicati equilibri da mantenere, da parte del titolare del MEF Giancarlo Giorgetti. Dall’opposizione si chiede di aumentare le tasse al settore del gioco, ma si sottovaluta quanto l’industria sia già gravata e con margini spesso risicati. Ulteriori aumenti potrebbero mettere a rischio la sostenibilità del settore e favorire gli operatori off-shore.
Scritto da: