Premier League: 11 sponsor dal betting, ma sarà stop dal 2026

La Premier League inglese è il campionato di calcio più ricco al mondo anche per le aziende che ricoprono di soldi le società, con le sponsorizzazioni. Ad oggi, più di metà delle squadre della massima serie inglese ha uno sponsor di maglia da società di scommesse, ma questo finirà presto. Per iniziativa spontanea, dalla prossima stagione non sarà più possibile.

Due giocatori di calcio in azione e logo Premier League

La Premier League si prepara a salutare gli sponsor-betting dal 2026

Sponsor di maglia da betting: la Premier dice stop

Un recente studio di Bloomberg ha riportato la questione sulle prime pagine, con grosse novità all’orizzonte. L’oggetto è la presenza – invero piuttosto massiccia – delle società di scommesse tra gli sponsor di maglia nelle squadre della Premier League inglese. In totale sono ben 11 su 20 a mostrare società di betting come “jersey sponsor”, un predominio che è arrivato a livelli mai visti, ma che vedrà presto la sua fine.

Per iniziativa delle stesse squadre della Premier League, che da tempo hanno avviato un tavolo di autoregolamentazione di concerto con la UKGC (United Kingdom Gambling Commission) e il Governo britannico, dalla stagione 2026/27 non saranno più ammesse sponsorizzazioni di maglia da società di scommesse. Saranno invece possibili alternative come “sleeve sponsor” (o sponsor di manica) oltre alla varia cartellonistica, anche elettronica.

Dunque il betting non smetterà di essere tra i principali finanziatori del grande calcio, ma lo potrà fare in maniera forzatamente più discreta. Tutto questo è parte di un processo in corso da tempo, in Gran Bretagna, ovvero di trasformare l’industria del gioco d’azzardo in qualcosa di sostenibile e che attenui le inevitabili ricadute sociali dei fenomeni di abuso e dipendenza.

Gli ultimi fuochi e le peculiarità del caso inglese

Mentre da noi si parla da tempo della possibile abolizione del divieto di pubblicità al gioco d’azzardo, è il caso di sottolineare alcune differenze con il caso inglese. Anche prima dell’estate 2018, quando venne istituito il divieto con il Decreto Dignità, le sponsorizzazioni erano possibili solo da parte di aziende in possesso di regolare concessione rilasciata da ADM.

Guardando invece la situazione attuale della Premier League, emerge come il regime sia stato finora decisamente più lasco. Tra gli 11 sponsor di betting che campeggiano sulle divise delle squadre inglesi, una buona parte è sconosciuta persino al pubblico britannico e, in alcuni casi, si tratta di società asiatiche o che hanno avuto concessioni in Paesi che dalle nostre parti non sono considerati affidabili.

Dal 2005, quando fu istituito il Gambling Act, l’escalation della pubblicità sul betting non si è mai fermata e oggi, in vista dello stop a partire dal 2026, alcuni stanno provando a “sparare le ultime cartucce”. Ma cosa verrà dopo? Chi o cosa sostituirà il betting come fonte primaria di finanziamento al calcio inglese? I principali candidati sono il settore Fintech/criptovalute e i servizi basati su Intelligenza Artificiale.

Domenico Gioffrè
Una delle cose che più adoro del mio lavoro è che in esso la forma è sostanza, in tutti i sensi. E per questo va ricercata, curata, coccolata.
Scritto da: Domenico Gioffrè