Sentenza Consiglio di Stato va contro ADM e sconvolge il Bingo

Dopo quasi otto anni, un nuovo colpo di scena arricchisce la trama della disputa legale tra alcune associazioni di società concessionarie del Bingo e l’Agenzia Dogane e Monopoli. Stavolta è il Consiglio di Stato a pronunciarsi, e ad andare pesantemente contro ADM e la sua proroga delle concessioni, con annessi aumento del canone forfettario e divieto di trasferimento dei locali.

Palline del bingo

Nuovo capitolo per l’annosa questione della proroga concessioni Bingo.

Consiglio di Stato stoppa ADM sulla proroga Bingo

Con una sentenza solo in parte inattesa, il Consiglio di Stato apre un nuovo capitolo in una annosa questione legale, che va avanti dal 2017: quella tra l’Agenzia Dogane e Monopoli e le società che erogano il Bingo. L’argomento è la proroga delle concessioni decisa dalla legge 205/2017, con imposizione di misure come l’aumento del canone forfettario e il divieto di trasferire i locali.

Il pronunciamento del CdS non sorprende perché, in realtà, si adegua a quanto già deciso dalla Corte di Giustizia Europea nella scorsa primavera. La CGUE aveva deciso che tale proroga era incompatibile con il Diritto Europeo. Dunque, l’appello presentato al CdS da parte dell’ANIB (Associazione Nazionale Italiana Bingo) e da Play Game Srl ha ribaltato quanto aveva precedentemente stabilito il TAR del Lazio.

Secondo i giudici del CdS, la mancata indizione di una nuova gara e la parallela decisione di un aumento arbitrario del canone forfettario mensile, passato da 2.800 a 7.500 euro, unitamente al divieto di cedere o trasferire gli stessi locali, costituivano atti illegittimi. Pertanto, la sentenza obbliga ADM a disapplicare tali norme in acclarato contrasto con il diritto comunitario.

Cosa succede adesso: nuovi canoni e nuova gara

La sentenza, che aveva anche Coral Srl tra gli appellanti e di cui è possibile consultare il dispositivo integrale, ha dunque rimescolato le carte, nel settore italiano del Bingo. La disapplicazione della normativa rende automaticamente immediata la necessità di indire la nuova gara per l’assegnazione delle concessioni. Ma non è questa l’unica conseguenza diretta del provvedimento emesso dal CdS.

L’Agenzia Dogane e Monopoli dovrà contestualmente procedere a rideterminare l’importo del canone forfettario, ridefinito dal CdS “indennità di occupazione”, non più in maniera arbitraria, astratta e uguale per tutti, come precedentemente accaduto. Tale canone dovrà essere determinato sulla base del fatturato del singolo operatore. Dovranno inoltre essere bilanciati i vantaggi e gli svantaggi configuratisi in tutto questo periodo trascorso.

In termini pratici, il vantaggio per gli operatori sarà quello di aver potuto comunque continuare l’attività senza l’incertezza data da una gara. Lo svantaggio è invece stato quello di non poter trasferire o cedere i locali nel periodo in oggetto. Da un punto di vista giuridico, si registra una notevole svolta: il canone smette di essere un tributo e diventa parte del rischio d’impresa.

Eli Carosi
Sono convinta che sia importante dare informazioni chiare, aggiornate e sempre verificate. Se i lettori conoscono i fatti, faranno le scelte migliori.