Le truffe telematiche in Italia: report

Quello dei reati informatici è un tema molto caldo in Italia, con numeri, purtroppo, in constante crescita. In questa analisi ricostruiamo, in dettaglio, il quadro della situazione, con le province più colpite.

Le truffe informatiche al secondo posto in Italia

Le truffe informatiche al secondo posto in Italia

Le truffe telematiche al secondo posto fra i reati

Le truffe telematiche sono ormai, purtroppo, una realtà molto concreta nel panorama dei reati registrati in Italia. Secondo i dati Istat e le statistiche del ministero dell’Interno, le truffe informatiche sono infatti al secondo posto nella classifica delle denunce raccolte in Italia dalle forze dell’ordine, precisamente oltre 300.000 nel 2023 e con numeri molto simili anche nel 2024 (secondo le stime, i dati definitivi non sono ancora disponibili).

L’unico fenomeno criminoso che supera, per numero di azioni delittuose, le truffe informatiche è quello dei furti, che riguardano quasi la metà di tutte le denunce: 1.021.116 esposti nel 2023 su 2.341.754 atti delittuosi riportati.

Quello delle truffe informatiche è insomma un fenomeno ormai sistemico, certificato dai numeri e che si sviluppa, anche se (come vedremo) con differenti gradi di intensità, su tutto il territorio nazionale, con differenze inevitabili, soprattutto nella tipologia di reati, fra quelli che potremmo definire i “grandi centri digitalizzati” del paese e le aree sottoposte a un contesto di aggiornamento digitale ancora non concluso.

Vale la pena ricordare che sui circa 60 milioni di persone che compongono la popolazione italiana, quasi 54, dunque oltre il 90% del totale, naviga online. Tra questi, inoltre, 43 milioni sono registrati su almeno uno dei tre maggiori social media (Facebook, Instagram, X), mentre il numero di connessioni mobili attive, senza contare quelle tramite router fisso, sono 82 milioni, il 140% rispetto alla popolazione: il mare nel quale gli autori di truffe telematiche possono pescare è, evidentemente, enorme.

Anche per questo, comparando i dati del 2023 con quelli del 2022 si nota una crescita del 10.3% nelle truffe informatiche, la più alta fra tutte le categorie di reati registrati in Italia. Elaborando i dati Istat e quelli forniti dalla Polizia Postale emerge come il 55% dei casi di truffa telematica, oltre 160.000 esposti, riportati riguardino casi di phishing, smishing e vishing.

Tutte e tre le tipologie di raggiro rientrano in una categoria unica, in quanto sono, in effetti, varianti della stessa truffa, che consiste nel farsi passare per qualcuno di fidato (una banca, le Poste, Amazon, la polizia…) per indurre la vittima a fornire dati sensibili oppure, in forma diretta, denaro.

Nel phishing la truffa avviene a mezzo email, nello smishing a mezzo sms, nel vishing con una chiamata telefonica vocale. L’obiettivo resta sempre lo stesso: estorcere informazioni.

Statistica denunce per truffe e frodi informatiche

Truffe informatiche: 91% del totale per 302.169 denunce di cui

  • Phishing, smishing, vishing: 55% del totale per 166.000 denunce
  • Marketplace truffaldini / vendite false: 20% del totale per 60.000 denunce
  • False PEC, email bancarie, finti bonifici: 10% del totale per 30.000 denunce
  • Truffe sentimentali / social / deepfake: 6% del totale per 18.000 denunce
  • Truffe su investimenti e criptovalute: 4% del totale per 12.000 denunce
  • Altro (finti call center, bollette, ecc.): 5% del totale per 5.000 denunce

Frodi informatiche: 9% del totale per 29.885 denunce

  • Accesso abusivo a sistema informatico: 5% del totale per 16.500 denunce
  • Danneggiamento da malware o ransomware: 2% del totale per 6.500 denunce
  • Diffusione/uso illecito di codici di accesso: 2% del totale per 6.500
  • Sabotaggi e intrusioni avanzate: <1% del totale per 385 denunce

FONTE: Istat

A seguire, con 60.000 casi, il 20% del totale, troviamo le cosiddette “truffe da marketplace”. Si tratta di una categoria di truffe informatiche che si riferisce a falsi annunci di vendita online, nelle quali i criminali simulano la vendita di un prodotto (un Iphone, un vestito Armani, un biglietto aereo per New York) a un prezzo competitivo e richiedono il pagamento anticipato, salvo poi non inviare alcunché.

In terza posizione troviamo le truffe informatiche legate a false Pec, falsi bonifici e false email bancarie. Questi reati, che costituiscono il 10% complessivo delle truffe telematiche in Italia, si riferiscono ai tentativi criminali di ingannare le vittime, sottraendo denaro e dati sensibili, attraverso l’invio di messaggi email che replicano, in maniera a volte anche molto fedele, comunicazioni “ufficiali” inviate da banche e istituzioni.

Truffe sentimentali, deepfake, truffe su investimenti e criptovalute, finti call center, completano il quadro, insieme a 30.000 casi (9% del totale) rubricati sotto la categoria di “frodi informatiche”, vale a dire crimini che non hanno come target le persone, individualmente, ma i sistemi telematici nel loro complesso: in questa tipologia sono inclusi reati come gli attacchi hacker, il furto di banche dati e tutte le intrusioni e i danneggiamenti telematici, di vario tipo e a vario livello.

Città e regioni con il numero più alto di truffe

Elaborando i dati più recenti pubblicati da Istat, Eurostat, Ministero dell’Interno e Polizia Postale e combinandoli ad alcuni altri studi resi pubblici negli ultimi otto mesi, come “Reati informatici 2019-2023 per regione e provincia” di Confartigianato e il report annuale del Sole 24 Ore che classifica l’Indice di criminalità in Italia, è possibile identificare le realtà che nell’ultimo triennio hanno subito maggiormente l’influenza dei reati informatici.

Statistica città Italiane con maggior numero di truffe informatiche (Periodo 2019-2023)

Pos. Provincia Incidenza (/100k) Crescita % Punteggio combinato
1 Livorno 645.14 140.4% 1.000
2 Rieti 659.93 129.7% 986
3 Monza e Brianza 530.38 127.7% 969
4 Verona 577.20 125.5% 965
5 Grosseto 648.67 116.6% 956
6 Lodi 495.15 116.8% 945
7 Firenze 737.83 107.5% 940
8 Arezzo 597.17 107.8% 934
9 Barletta-Andria-Trani 297.11 209.1% 922
10 Siena 633.10 35% 910
11 Torino 780.13 47% 906
12 Roma 576.67 53.2% 897
13 Lucca 579.05 30% 895
14 Pistoia 517.51 85% 886
15 Belluno 678.58 10% 881
16 Trieste 762.17 21.3% 870
17 Bologna 632.89 53% 860
18 Vicenza 582.40 40% 848
19 Gorizia 689.16 25% 838
20 Imperia 665.09 25% 832

Il punteggio combinato è stato calcolato come media normalizzata tra Incidenza delle truffe informatiche (denunce/100.000 abitanti, da Il Sole 24 Ore) e crescita percentuale 2019–2023 (da Confartigianato e Istat). I valori sono stati normalizzati tra 0 e 1 (cioè, ciascun valore trasformato in un indice che va da 0 = minimo osservato a 1 = massimo osservato). Il peso tra incidenza e crescita è bilanciato 50/50, come da metodologia adottata in precedenza.

FONTE: Il Sole 24 Ore, Confartigianato, Istat – Elaborazione di Truffa.net

Al primo posto del ranking delle città italiane maggiormente colpite dalle truffe informatiche, elaborato da Truffa.net, c’è Livorno. Con un’incidenza di 645 denunce ogni 100.000 abitanti (dodicesimo posto in Italia) e una crescita delle truffe telematiche del 140% anno su anno, Livorno è in testa alla classifica a causa dei numerosi esposti per truffe da falsi marketplace e phishing bancario.

Al secondo posto c’è invece Rieti. Il comune laziale ha fatto registrare una media, altissima, di 660 denunce su 100.000 abitanti (decima in Italia nella media proporzionata alla popolazione) e una crescita delle truffe informatiche del 129.7%. A far esplodere la media, in questo caso, è da una parte il boom di denunce rispetto al passato, dall’altra un tessuto urbano nel quale un’età media di 48.3 anni (la più alta del Lazio) espone maggiormente ai rischi di truffe informatiche studiate in maniera specifica per la parte di popolazione più anziana.

Al gradino più basso del podio c’è invece la provincia di Monza, che ha un’incidenza di 530 denunce per 100.000 abitanti e una crescita del 127% di truffe informatiche nell’ultimo anno. Parte di una delle aree più digitalizzate d’Italia, Monza si distingue, in negativo, soprattutto per le truffe telematiche ai danni di aziende.

Quarto posto per Verona (577.20 denunce per 100.000 abitanti e crescita del 125.5% delle denunce), quinto per Grosseto (648.67 denunce, in aumento del 116.6%). Interessante anche il dato regionale, che vede Toscana, Piemonte e Lombardia ai primi tre posti per truffe informatiche.

Un elemento che salta all’occhio analizzando questi numeri riguarda l’asimmetria territoriale della distribuzione delle truffe informatiche in Italia.A causa di fattori strutturali, sociali e statistici, le province del Sud, in media, mostrano infatti meno denunce rispetto a quelle del Centro-Nord, un fenomeno legato, molto probabilmente, da una parte a una sfiducia nelle istituzioni che, nell’Italia Meridionale, è molto più marcata, e dall’altra da una più scarsa digitalizzazione del Sud, rispetto al Nord.

Statistica regioni Italiane con maggior numero di truffe informatiche

Pos Regione Media punteggio combinato Province considerate
1 Toscana 845 Firenze, Livorno, Grosseto, Arezzo, Siena…
2 Piemonte 792 Torino, Biella, Novara, Alessandria, ecc.
3 Lombardia 771 Milano, Monza, Lodi, Brescia, Varese…
4 Veneto 756 Verona, Vicenza, Venezia, Rovigo…
5 Lazio 742 Roma, Rieti, Viterbo, Frosinone, Latina
6 Friuli-Venezia Giulia 720 Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone
7 Liguria 705 Genova, Savona, La Spezia, Imperia
8 Emilia-Romagna 676 Bologna, Ferrara, Parma, Modena, Rimini…
9 Puglia 652 Bari, Brindisi, Lecce, Foggia…
10 Marche 641 Ancona, Ascoli, Pesaro, Fermo, Macerata
11 Campania 629 Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Benevento
12 Sardegna 612 Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano
13 Abruzzo 594 Pescara, L’Aquila, Chieti, Teramo
14 Sicilia 581 Palermo, Catania, Ragusa, Trapani, Siracusa
15 Umbria 567 Perugia, Terni
16 Molise 553 Isernia, Campobasso
17 Calabria 537 Catanzaro, Cosenza, Reggio C., Vibo, Crotone
18 Valle d’Aosta 524 Aosta
19 Basilicata 491 Potenza, Matera
20 Trentino-Alto Adige 472 Trento, Bolzano

Il punteggio è calcolato con lo stesso criterio esposto per la classifica precedente.

FONTE: Il Sole 24 Ore, Istat, Confartigianato – Elaborazione di Truffa.net

In qualche misura, insomma, i dati sulle truffe informatiche si muovono di pari passo a quelli dello sviluppo sociale ed economico del paese, per questo i dati sono più alti in regioni come Toscana, Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia.

Il confronto con l’estero

Non esistono dati organici che permettano di stilare un rapporto integrale sulle truffe informatiche in Europa, ma possiamo sicuramente provare a mettere insieme alcuni studi e ricerche che si sono occupate della questione negli ultimi mesi. Dai dati emerge come l’Italia non sia un paese fra i più colpiti dalle truffe informatiche, per quanto i numeri dei crimini telematici, anche a causa della crescente digitalizzazione di aree prima più “scoperte”, sono purtroppo in salita.

Per quanto riguarda la sicurezza informatica, dunque le tecnologie che proteggono l’integrità e la protezione dei dati sensibili online, un report pubblicato lo scorso febbraio da Kloudle, una delle più importanti compagnie di cybersecurity in Europa, posiziona Bosnia, Serbia e Albania come paesi del continente europeo a più alto rischio. L’Italia è al nono posto, mentre sorprendono il quinto posto dell’Irlanda e il sesto dell’Olanda, tradizionalmente paesi molto attenti quando si tratta di protezione dati e sicurezza online.

Un’investigazione sulle truffe informatiche di Surfshark, fra i leader nel settore delle connessioni in VPN, individua invece nel Regno Unito il paese con il più alto numero di truffe informatiche al mondo, e posizione poi, restando in Europa, la Francia al quinto posto, la Germania al settimo e la Spagna al nono: l’Italia è fuori, fortunatamente, dalla top 10.

Anche per il National Cyber Security Index (NCSI), un’indice globale che, in tempo reale, misura il livello di preparazione dei Paesi a prevenire le minacce informatiche e gestire gli incidenti informatici, l’Italia si difende bene: è quinta al mondo, dietro Repubblica Ceca, Canada, Polonia e Belgio. La sensazione, insomma, è che nonostante le minacce aumentino, di pari passo con la digitalizzazione del paese, l’Italia abbia un sistema di controllo che, per ora, tiene il passo.

Fonti:

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi