EGBA: lettera congiunta per supportare il gioco responsabile

In una lettera congiunta, firmata da diversi CEO di importanti operatori di gioco tutti aderenti all’EGBA (European Gaming & Betting Association), si chiede a gran voce di continuare a battere con convinzione la strada del gioco responsabile, ritenuta l’unica possibile e sostenibile oggi. Inoltre, i manager EGBA esortano le aziende a non limitarsi al mero “compitino” di adempiere alle norme.

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I colossi internazionali del gaming spingono verso il gioco responsabile

EGBA: lettera congiunta sul gioco responsabile

L’iniziativa è palesemente di quelle che vogliono lasciare il segno. Non si può definire altrimenti la lettera congiunta inviata dalla EGBA (European Gaming & Betting Association) e che porta la firma dei CEO di diverse aziende di primaria importanza su tantissimi mercati regolamentati: Bet365, Betsson Group, Entain, Kindred Group e William Hill International. L’argomento della lettera è delicato e insieme cruciale.

Si parla infatti di gioco responsabile e di sostenibilità del mercato che, secondo i firmatari di questa lettera congiunta, è raggiungibile solo proseguendo sulla strada di una grande e crescente attenzione ai soggetti più fragili e a tutele sempre più avanzate nei loro confronti. Nel concreto, la lettera costituisce anche un impegno congiunto, da parte dei soggetti coinvolti, verso un preciso piano d’azione.

Tale piano consta di tre punti fondamentali: sviluppo e condivisione delle best pratice per un gioco sicuro; una maggiore assunzione di responsabilità da parte degli operatori e una maggiore operazione con istituzioni e stakeholder; promuovere l’assunzione di standard europei che individuino indicatori di rischio per monitorare – ed eventualmente prevenire – casi di gioco problematico. Tre punti densi di significati e non semplici da ottenere, ma necessari nel percorso ormai intrapreso.

Come sarà il gioco del futuro?

Sul piano dell’attenzione verso il gioco responsabile, l’Italia è stata pioniera, anche se il divieto totale di pubblicità sul gioco, che peraltro potrebbe venire presto abolito ha prodotto molti più danni economici rispetto a certi ambiziosi – e piuttosto propagandistici – proclami circa la loro necessità. Su una cosa, però, l’ex Governo Conte ha in qualche modo tracciato una strada poi seguita anche da altri Paesi.

Oggi, ad esempio, si parla di autoregolamentazione da parte degli operatori nella patria del gambling che è l’Inghilterra, ma anche in altri mercati regolamentati sono state adottate misure restrittive nei confronti della promozione del gioco. In Spagna, ad esempio, è stata approvata una legge per certi versi persino più punitiva che in Italia. Da questo punto di vista, i firmatari della lettera congiunta di EGBA hanno compreso un aspetto fondamentale.

La missiva si conclude infatti con un’esortazione, all’industria tutta, di non limitarsi al “compitino”, perché oggi adeguarsi alle normative può non essere sufficiente. Secondo i CEO firmatari della lettera, l’industria del gaming deve diventare proattiva e proporre essa stessa azioni e regole per far diventare il gioco sempre più un ambiente sicuro, proponendosi come unica via realmente sostenibile e marginalizzando il mercato nero del gioco illegale.

Domenico Gioffrè
Una delle cose che più adoro del mio lavoro è che in esso la forma è sostanza, in tutti i sensi. E per questo va ricercata, curata, coccolata.
Scritto da: Domenico Gioffrè