Lotta ai siti illegali: dal MEF nuova norma per i locali pubblici

Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha indotto il Ministero dell’Economia e delle Finanze a pensare una nuova norma per contrastare il gioco illegale, nei pubblici esercizi. I gestori dovranno dotarsi di un software particolare per tutti i computer e tablet messi a disposizione della clientela, che bloccherebbe l’accesso a siti di gioco illegali o comunque sprovvisti di concessione ADM.

Logo MEF ed elaborazione grafica con lucchetto

In Legge di Bilancio una nuova misura di contrasto al gioco illegale?

MEF: presto un nuovo software anti-gioco illegale

L’autunno è sempre un periodo di fuoco, per tecnici e funzionari del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Siamo infatti nelle prima fasi di studio per la Legge di Bilancio che dovrà essere approvata entro fine anno. E proprio nella Legge di Bilancio 2026 dovrebbe trovare posto una nuova norma, pensata per i gestori dei pubblici esercizi che offrono ai clienti la possibilità di connettersi a internet.

La nuova norma obbligherebbe i gestori a installare, all’interno di ciascun computer o tablet che viene messo a disposizione della clientela per connettersi a internet, un software di blocco per inibire il raggiungimento di siti illegali, intesi come non autorizzati o comunque sprovvisti di concessione per il gioco online rilasciata dall’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM). Il software verrà implementato dai tecnici di ADM e Sogei.

In caso di controlli da parte della Guardia di Finanza o della stessa ADM, i gestori degli esercizi – compresi gli internet cafè – i cui dispositivi risulteranno sprovvisti del suddetto software, subiranno sanzioni amministrative. Le sanzioni saranno più elevate in caso di presenza di prove di collegamento a siti illegali e, nel caso in cui gli stessi gestori li abbiamo preparati a tale scopo, potrebbe scattare la denuncia penale.

Perché questa norma si è resa necessaria

A questo punto, è il caso di fare un passo indietro, esattamente al luglio scorso. In quel periodo, era stata pubblicata una sentenza della Corte Costituzionale che annullava un divieto risalente al Decreto Balduzzi, del novembre 2012. Si trattava del divieto assoluto di mettere a disposizione strumenti di collegamento al gioco online, all’interno nei locali pubblici.

La Consulta aveva appunto annullato tale divieto, considerandolo una misura lesiva della libertà di esercizio d‘impresa, oltre che irragionevole e sproporzionata. L’abrogazione di tale divieto ha però creato un potenziale vuoto legislativo, su cui il MEF e i tecnici agli ordini del Ministro Giancarlo Giorgetti si sono dovuti industriare per trovare un rimedio. Nell’immediato, è stata emanata da ADM una circolare a tutti gli uffici territoriali.

In tale circolare, si ribadiva la necessità di proseguire con le attività di controllo. Infatti, un divieto che rimarrà comunque in vigore è quello di installazione di totem o dispositivi a circuito chiuso, ovvero preimpostati per consentire esclusivamente l’accesso al gioco online. Nel frattempo, i tecnici dell’Agenzia e di Sogei svilupperanno il software che dovrebbe mettere al sicuro i dispositivi.

Eli Carosi
Sono convinta che sia importante dare informazioni chiare, aggiornate e sempre verificate. Se i lettori conoscono i fatti, faranno le scelte migliori.