Romania: vietato il gioco d’azzardo nei piccoli centri rurali

Nonostante abbia concesso 27 licenze di gioco pubblico legale, la Romania ha intrapreso una sorta di guerra al settore. Il Parlamento rumeno ha approvato il divieto di gioco d’azzardo nei centri con meno di 15mila abitanti, che costituiscono il 90% del territorio del paese. Questo si aggiunge ad altre misure restrittive, tra cui un forte aumento delle tasse sul gioco.

Bandiera romania e divieto gioco

Continua la guerra al settore del gaming da parte del primo ministro rumeno, Marcel Ciolacu

Romania: guerra anche al gioco d’azzardo legale

Il Parlamento rumeno ha varato una legge controversa, che è destinata a far discutere. Infatti, sono state vietate le attività di gioco d’azzardo (sale da gioco, ma anche macchine da intrattenimento) nei piccoli centri rurali, ovvero tutti i paesi con meno di 15mila abitanti. Un provvedimento forte, ma la cui portata si comprende meglio tramite un dato: oltre il 90% dei comuni rumeni ha meno di 15mila abitanti.

L’ordine esecutivo comporta la chiusura di tutti i centri scommesse e le sale da gioco, seppur legali. Infatti, la Romania ha in essere 27 concessioni di gioco pubblico, rilasciate a operatori nazionali come SuperBet e Casa Pariuliror ed esteri, tra cui Stanleybet. Il provvedimento, emanato a metà aprile, è da considerarsi effettivo entro 10 giorni e non sono al momento previsti indennizzi agli operatori.

Si tratta di una mossa forte, accompagnata da dichiarazioni non meno fragorose da parte del Primo Ministro, che si è detto lieto di aver dato un decisivo colpo all’intero settore, esprimendo tutto il suo orgoglio per il fatto di aver eliminato ogni possibilità di accedere al gioco d’azzardo legale nel 90% del territorio del paese.

Le diverse visioni della lotta al gioco patologico

L’ordine esecutivo di cui parliamo non è un fatto isolato, poiché il governo presieduto da Ciolacu si era già segnalato per un cospicuo aumento della tassazione sul gioco, oltre che per altri provvedimenti sia di contrasto al gioco illegale, sia mirati ad assicurarsi che le aziende che ottengono concessioni abbiano effettivamente le sedi in Romania e lì paghino le tasse.

Sarà interessante vedere come ciò impatterà sui rapporti tra Italia e Romania, che ultimamente si sono intensificati. Meloni e Ciulacu concordano sicuramente sull’importanza della lotta alla dipendenza da gioco d’azzardo patologico, sull’attenzione al gioco responsabile e sull’importanza delle tutele per i più deboli. Tuttavia, i due esecutivi non sembrano affatto concordare sulla linea dei provvedimenti adottati.

Il Governo Meloni mira a neutralizzare il Decreto Dignità e ha espresso discontinuità con l’approccio punitivo dell’esecutivo precedente. Un approccio che somiglia invece molto a quello di Ciulacu, il quale ha sorpreso anche per aver messo a capo dell’organismo che governa il gaming in Romania Cristian-Gabriel Pascu, che, nonostante la sua carriera di successo in altri ambiti, non vanta esperienze pregresse nel settore.

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi