Emis Killa ha denunciato di essere stato vittima di una truffa online di quelle particolarmente fastidiose, perché legate alla finta beneficenza per una bimba malata. Il popolare rapper nativo di Vimercate, nonostante alcune critiche ricevute sui social, ritiene che denunciare questo imbroglio sia comunque importantissimo affinché sempre meno persone diventino vittime di questi volgari raggiri. Vediamo che cosa è successo.

Una finta raccolta fondi per una bimba malata: Emis Killa ci era cascato
Emis Killa vittima di un’odiosa truffa online
Le truffe online sono un argomento sempre caldissimo, ma alcune di esse accendono particolarmente gli animi e l’indignazione. Per esempio, le frodi che riguardano i più deboli e indifesi, come persone malate o bambini, provocano unanime sdegno, che aumenta ancora di più se le truffe riguardano bimbi malati, siano essi veri o presunti. Ed è esattamente quanto accaduto a Emis Killa.
Il popolare rapper nativo di Vimercate ha denunciato, tramite alcune storie su Instagram, di essere stato vittima di una falsa raccolta fondi. In principio, racconta il musicista trentacinquenne, gli era stato inviato un video che parlava di una bimba che era in tutta evidenza molto malata e bisognosa di cure. Così, Emiliano Giambelli (questo il suo vero nome) ha proceduto a cliccare sul link allegato ed effettuare una donazione.
Pochi istanti dopo, attenuatosi il coinvolgimento emotivo che lo aveva spinto a inviare subito un contributo, Emis Killa si è insospettito e ha contattato una persona che lavora in GoFundMe, la piattaforma di crowdfunding che ospitava tale raccolta. La risposta è stata tranciante: era una truffa, ma la denuncia del rapper è stata fondamentale per la rimozione di quegli account e il rimborso delle donazioni effettuate.
Perché queste truffe online sono subdole
Chi segue Emis Killa sa che si tratta di un personaggio controverso. Ad esempio, a inizio anno era stato il primo ritirato nella storia del Festival di Sanremo. E dunque non sorprende che, in tempi in cui ogni gesto viene amplificato oltremodo sui social network, la sua denuncia della truffa subita sia stata accolta in maniera eterogenea, non senza polemiche.
Il rapper ha poi risposto di essere comunque contento di aver fatto luce sulla vicenda, evitando così che altre persone cascassero in questa truffa della finta raccolta fondi. Oltretutto, Killa ha anche confessato – con dispiacere – di aver saputo che la bimba in questione esisteva davvero, ma è venuta purtroppo a mancare. Ma il fatto che si trattasse di una storia (in partenza) vera non fa che aumentare la preoccupazione.
Purtroppo, anche con l’utilizzo di Intelligenza Artificiale, i casi di raggiri che partono da persone reali e problemi esistenti sono molteplici, spesso strumentalizzati tramite odiosi e subdoli video deepfake. Cosa fare, allora? Il consiglio è sempre di effettuare più verifiche sulle vittime e sui destinatari della donazione. In caso di sospetti, segnalare alla Polizia Postale non è mai sbagliato.