Occhio alla truffa Labubu: che cos’è e come evitare di cascarci

Il boom commerciale di una bambola di peluche, creata a Hong Kong da Kasing Lung, ha dato ispirazione alla cosiddetta “truffa Labubu”, nuovo pericolo che viaggia in rete e rischia di rubare dati sensibili e di pagamento. Vediamo insieme di capire come funziona l’ultima nata fra le truffe online e come fare per riconoscerla e, di conseguenza, evitare di cascarci.

Labubu con punto esclamativo

La nuova truffa si maschera dietro il boom di una bambola di peluche

Truffe online: cosa succede con le bambole Labubu

Se c’è una cosa che stuzzica l’appetito dei cybercriminali, quello è un tormentone, o meglio un prodotto che vive un boom più o meno inatteso. L’improvviso aumento di ricerche su quel dato prodotto crea infatti un bisogno di offerta, dentro il quale hanno gioco facile quelli che vogliono confondersi nella massa per proporre le loro truffe online. Nell’ultimo clamoroso caso, ad andarci di mezzo sono andate delle bambole di peluche.

Le bambole Labubu, sono oggetti creati a Hong Kong da Kasing Lung, pupazzi in peluche dal design originale, esploso soprattutto su vari mercati asiatici. Da qualche tempo, però, è divenuto virale anche in occidente Italia compresa, grazie in particolare all’attività social di vip italiani come Fedez e la sua ex moglie Chiara Ferragni. Da allora, il destino di queste bambole apparentemente insignificanti è cambiato, radicalmente.

Sono diventati oggetti di culto, icone pop e la modalità in cui vengono proposte ha facilitato la loro popolarità presso il popolo di collezionisti. Vengono infatti venduti nella modalità “blind box”, ovvero tramite scatole con contenuto a sorpresa, che aumenta l’elemento aleatorio accostandolo alle dinamiche tipiche del gioco d’azzardo. Tutto ciò ha ispirato i cybercriminali, che hanno dato il via a quella ormai nota come “truffa Labubu”.

Come funziona la truffa Labubu e come evitarla

Questo tormentone commerciale, diffuso da due celebrità che hanno formato a lungo la coppia più social d’Italia ma hanno ufficialmente divorziato il mese scorso, ha ispirato diversi siti fraudolenti, che sfruttano la moda venutasi a creare per monetizzarla al massimo possibile, e in maniera raffinata quanto spregiudicata. Si tratta di siti strutturati anche molto bene, tradotti in più lingue e si spacciano per siti ufficiali, o rivenditori autorizzati.

Le tecniche utilizzate dai cybercriminali per attirare clienti su questa truffa sono fondamentalmente due. Innanzitutto, vengono proposti prezzi vantaggiosissimi, persino stracciati, ma ovviamente si tratta solo di apparenza. Inoltre, viene allettato il popolo dei collezionisti tramite la vera e propria invenzione di sedicenti edizioni limitate. Una volta che gli utenti ci cascano, i prodotti non arrivano e vengono rubati i dati di pagamento dei malcapitati.

La truffa è stata scoperta dagli esperti di Kaspersky, che mettono anche in guardia dando consigli utili a riconoscere il pericolo. I prezzi troppo bassi, ma anche le recensioni negative eventualmente pubblicate su altri siti, possono essere indicatori di pericolo, così come le scarse o vaghe informazioni di contatto. Si raccomanda la massima attenzione su questo, ma anche sull’utilizzo di metodi di pagamento dotati di protezione antifrode.

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi