Ha del surreale, quanto si racconta su diversi siti di informazione in particolare dell’area australiana. Sta facendo infatti discutere la storia di un ventitreenne, arrestato dalla Polizia del New South Wales per una presunta truffa che gli avrebbe fruttato circa 2 milioni di dollari australiani (1,2 milioni di euro), sottratti a 14 vittime tramite un finto sito di gioco online.

Avrebbe organizzato un finto sito di gioco online, rubando €1,2 milioni.
Truffa online da €1,2 milioni: arrestato ventitreenne di Sydney
Devono ancora essere definiti meglio, i dettagli di una bizzarra storia proveniente dall’altra parte del mondo, per la precisione a Sydney, in Australia. Un giovane di ventitre anni, costituitosi presso la stazione di polizia di Bankstown, è stato arrestato con accuse di ben 14 reati: tra questi, ottenimento fraudolento di vantaggio economico, produzione di documenti falsi a scopo di lucro ed estorsione con minaccia.
Secondo quanto si apprende da diversi siti australiani di informazione, il giovane avrebbe architettato un sistema che simulava un vero sito di gioco e scommesse online, adescando una serie di vittime convinte di stare giocando su un sito legittimo, ma finendo per perdere tutto il denaro versato. Le vittime sarebbero 14 e il possibile giro di denaro di questa truffa online è di 2 milioni di dollari australiani.
Tale cifra, corrispondente a circa 1,2 milioni di euro, sarebbe quanto finito nelle tasche del presunto truffatore, del quale le autorità stanno ancora verificando l’esistenza di possibili complici o fiancheggiatori. Di certo c’è che il giovane è al momento agli arresti e verrà presto sentito presso il Bankstown Local Court. Il fatto di essersi presentato spontaneamente, tuttavia, depone a suo favore. Ma l’impressione è che per la verità dovremo aspettare.
Poteva succedere in Italia? Perché sì e perché no
In attesa di conoscere altri dettagli su questa strana vicenda, viene da chiedersi se qualcosa di simile possa accadere anche in Italia. In realtà è già successo, anche se con modalità differenti da quanto pare sia accaduto a Sydney. L‘Australian Communications and Media Authority (ACMA) afferma che casi del genere sono in aumento, ma quello in oggetto sembra essere iniziativa di un singolo, o di un gruppuscolo.
In Italia, invece, i siti illegali sono molto spesso derivazioni di varie mafie. Infatti, essi hanno interesse a sviluppare un’attività di gioco vera e propria, seppure illecita. Nel caso in questione, invece, pare fosse proprio tutto finto, o meglio simulato. Un’altra ragione che rende una simile truffa in Italia, è l’attività di vigilanza dell’Agenzia Dogane e Monopoli, la cui lista dei siti oscurati viene aggiornata costantemente.
Mentre scriviamo, i siti inibiti da ADM sono oltre 11mila. Accanto a ciò, comunque, è sempre possibile denunciare eventuali anomalie o raggiri subiti sia alla stessa ADM che alla Polizia Postale, che poi provvederà agli accertamenti del caso. Il problema, semmai, è che il giocatore che si rivolge a siti poco credibili è in generale del tutto inesperto e dunque molto esposto a questo tipo di truffe.