Truffa via SMS della finta chiamata: come funziona, come evitarla

Un messaggio di testo che ci recapita un avviso urgente, di ordine amministrativo o magari un allarme di sicurezza della banca. Dubitare sarebbe la cosa migliore e, infatti, si tratta della truffa via SMS, che ancora oggi miete vittime in quantità molto maggiore di quanto si possa pensare. Scopriamo come funziona, quanti tipi ne esistono e come evitare di cascarci.

Smartphone con sms in arrivo

La truffa via SMS è ancora una delle più in voga

La truffa via SMS: come funziona

Una dicitura semplice quanto allarmante: “Si prega di contattare il direttore per una comunicazione urgente chiama e ascolta 899804015”. Sono 14 parole e 92 caratteri, con cui si concretizza la tristemente famosa truffa via SMS, che tante persone continua a colpire un po‘ in tutta Italia, senza distinzione di regione o città. Chiamando, o anche cliccando involontariamente, si attiva un servizio a pagamento.

Si chiama “smishing“, ed è un perverso sistema con cui gruppi criminali riescono a guadagnare cifre molto alte. Nel caso della “finta chiamata urgente“, la conseguenza è lo svuotamento del credito telefonico, dunque il danno può essere abbastanza contenuto. Può anche accadere che la vittima non si accorga immediatamente degli ammanchi, e che essi avvengano su base regolare per un tempo anche lungo.

Si pensi ad abbonamenti a giochi e servizi anche porno, di cui magari l’utente rimane a lungo senza averne alcuna contezza. In altri casi può andare peggio, ovvero incorrere in quelle truffe telefoniche mirate al furto di identità digitale, dati di carte di credito, ma anche codici alfanumerici bancari: a volte per sottrarre denaro poco alla volta, altre per svuotare letteralmente i conti.

Lo smishing peggio del phishing: come evitare guai

Per avere degli ordini di grandezza, si pensi che con l’SMS “gentile cliente, il suo conto verrà sospeso. Per evitare clicca qui”, nei primi 8 mesi dell‘anno sono state truffate 19 persone, derubate di circa 280.000€. Messaggio diverso, ma trucco e finalità simili. L’aspetto più inquietante è però la percentuale di persone che, ancora oggi, casca in questo tipo di truffe.

La Gartner, importante società di consulenza tecnologica, fa sapere che il 98% dei messaggi di testo usati in codeste truffe viene letto, e addirittura ottiene risposta nel 45% dei casi, mentre alle classiche email di phishing risponde, ad esempio, solo il 6% delle potenziali vittime. La gente tende ad allarmarsi troppo facilmente, quando le uniche cose da fare sarebbero due: dubitare e fare ricerche.

Il dubbio dovrebbe sovvenire in ogni situazione che riguarda ambiti bancari o economici e che richiedono la nostra azione, poiché è noto che nessuna banca richiede dati via SMS o email. E poi basterebbe una semplice ricerca su Google: in presenza di un numero sospetto, fate un copia/incolla sulla barra di ricerca per scoprire se è legato a truffe.

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi