Le truffe romantiche sono in forte crescita in Italia, spinte dall’uso sempre più diffuso di social network e app di dating. In questa analisi di Truffa.net ricostruiamo il quadro della situazione, con i dati regionali aggiornati e le aree del Paese più a rischio.

La mappa delle truffe romantiche in Italia: Nord e Centro più esposti al rischio
Cos’è una truffa romantica
Le truffe romantiche – note anche come romance scam, truffe amorose, truffe sentimentali o truffe affettive – sono diventate una delle minacce digitali più insidiose e dolorose del nostro tempo. Si tratta di un crimine subdolo che non ruba solo denaro, ma sfrutta la fiducia, la solitudine e il bisogno umano di connessione. I truffatori, nascosti dietro profili falsi e storie toccanti, costruiscono per mesi legami di affetto con le loro vittime, per poi svanire dopo averle prosciugate economicamente. E, nonostante la propensione al sentirsi più svegli delle vittime di turno, nessuno può dirsi davvero al sicuro.
Per comprendere meglio la diffusione e il rischio rappresentato da questo fenomeno, Truffa.net ha elaborato un indice regionale che misura la vulnerabilità alle truffe romantiche in Italia, incrociando dati demografici, digitali ed economici. Con fonti ISTAT, Banca d’Italia, Polizia di Stato e Datareportal, l’obiettivo è offrire una fotografia aggiornata e ragionata del rischio, regione per regione, e fornire strumenti utili per la prevenzione.
Come abbiamo costruito il nostro indice di rischio
L’indice di rischio delle truffe romantiche di Truffa.net è il risultato di un’elaborazione originale che combina cinque indicatori chiave, scelti per la loro rilevanza nel determinare la vulnerabilità alle romance scam. Ogni indicatore è stato selezionato sulla base di studi internazionali, dati ufficiali e raccomandazioni delle forze dell’ordine.
Il primo fattore, e quello con il peso maggiore, è la percentuale di popolazione nella fascia d’età 45-55 anni. Le statistiche della Polizia di Stato indicano questo gruppo demografico come il più bersagliato. Le ragioni sono complesse: spesso si tratta di persone con una maggiore stabilità economica, ma che possono trovarsi in una fase di transizione personale (divorzi, solitudine, figli ormai grandi) che le rende più vulnerabili alla solitudine e, di conseguenza, più aperte a nuove relazioni online.
Il secondo pilastro della nostra analisi è l’Indice di Digitalizzazione (rDESI). Questo parametro misura il livello di competenze digitali e la familiarità con la tecnologia all’interno di una popolazione. Una regione con un rDESI più basso presenta una maggiore vulnerabilità, poiché i suoi cittadini potrebbero avere meno strumenti per riconoscere i segnali di una truffa online, come profili falsi, richieste di denaro sospette o tecniche di phishing. L’alfabetizzazione digitale è, a tutti gli effetti, la prima linea di difesa.
La percentuale di utenti social attivi è il terzo indicatore. I social network e le app di incontri sono il terreno di caccia preferito dai truffatori. Una maggiore penetrazione di queste piattaforme in una regione aumenta la “superficie di attacco” e le opportunità per i malintenzionati di avviare conversazioni e costruire false relazioni. Poiché non esistono dati ufficiali regionali, abbiamo sviluppato una stima ponderata basata sui dati nazionali di Datareportal, correlati con i tassi di accesso a Internet e l’indice rDESI di ciascuna regione per ottenere un quadro realistico.
Il quarto elemento è il reddito medio disponibile pro capite. Le truffe romantiche sono, in ultima analisi, un crimine a scopo di lucro. I truffatori sono attratti da dove c’è più denaro. Un reddito pro capite più alto non solo indica una maggiore capacità di spesa, ma anche la presenza di un maggior numero di potenziali vittime in grado di sostenere perdite economiche significative prima di rendersi conto dell’inganno, prolungando così la durata e il “successo” della truffa. Abbiamo scelto questo parametro perché si tratta del reddito che rimane effettivamente a disposizione delle famiglie per consumi e risparmi, dopo aver detratto imposte dirette, contributi sociali e aver aggiunto eventuali trasferimenti: misura, in poche parole, la capacità di spesa reale delle persone e, nel contesto delle truffe romantiche, quante risorse economiche un individuo può mettere a disposizione (volontariamente o meno) in caso di frode.
Infine, abbiamo considerato il tasso di acquirenti online. Questo indicatore, apparentemente slegato, è in realtà un proxy della familiarità e della fiducia nelle transazioni digitali. Una maggiore propensione agli acquisti online suggerisce una maggiore abitudine a effettuare pagamenti tramite carte di credito, bonifici o altri sistemi digitali, abbassando le barriere psicologiche quando il truffatore, dopo aver costruito un legame di fiducia, chiede un trasferimento di denaro per una finta emergenza.
L’indice di rischio delle truffe romantiche: la classifica regionale
REGIONE | INDICE RISCHIO | % POP. 45-55 | % UTENTI SOCIAL | REDDITO MEDIO DISPONIBILE | % ACQUIRENTI ONLINE | rDESI |
---|---|---|---|---|---|---|
Lombardia | 10,00 | 24,5 | 72 | 27.200 | 68 | 0,67 |
Emilia-Romagna | 8,91 | 24,2 | 70 | 26.100 | 66 | 0,62 |
Veneto | 8,60 | 24,3 | 72 | 25.500 | 66 | 0,55 |
Lazio | 8,55 | 23,8 | 74 | 25.600 | 65 | 0,62 |
Piemonte | 8,29 | 24,0 | 71 | 24.900 | 64 | 0,59 |
P.A. Trento | 7,87 | 22,1 | 69 | 28.000 | 63 | 0,58 |
Toscana | 7,64 | 23,5 | 70 | 24.700 | 62 | 0,56 |
P.A. Bolzano | 7,42 | 21,8 | 68 | 31.400 | 60 | 0,56 |
Friuli-V.G. | 7,41 | 24,0 | 70 | 25.200 | 64 | 0,54 |
Liguria | 7,10 | 23,7 | 68 | 24.300 | 61 | 0,54 |
Umbria | 6,87 | 23,9 | 66 | 23.700 | 59 | 0,55 |
Marche | 6,37 | 23,8 | 65 | 21.600 | 57 | 0,43 |
Valle d’Aosta | 6,23 | 22,5 | 67 | 25.700 | 62 | 0,51 |
Abruzzo | 5,37 | 23,1 | 63 | 20.100 | 54 | 0,44 |
Molise | 5,25 | 22,9 | 56 | 17.500 | 46 | 0,31 |
Basilicata | 5,13 | 22,6 | 57 | 17.000 | 47 | 0,34 |
Puglia | 4,69 | 23,4 | 60 | 17.400 | 52 | 0,45 |
Campania | 4,55 | 23,2 | 59 | 16.400 | 50 | 0,43 |
Sicilia | 3,89 | 23,0 | 58 | 16.900 | 49 | 0,35 |
Calabria | 3,75 | 22,8 | 55 | 16.200 | 48 | 0,34 |
Sardegna | 3,45 | 22,7 | 65 | 19.500 | 55 | 0,45 |
L’indice finale è stato calcolato come media ponderata dei cinque indicatori, con i seguenti pesi: Percentuale di popolazione 45-55 anni (30%), Indice DESI regionale (25%), Percentuale di utenti social attivi (20%), Reddito medio disponibile pro capite (15%), e Tasso di acquirenti online (10%). I dati usati sono gli ultimi disponibili da ciascuna fonte.
Il divario digitale e sociale influisce sul rischio
Dall’analisi dell’indice emerge una chiara tendenza: il rischio di incappare in una truffa romantica è significativamente più alto nelle regioni del Nord e del Centro Italia. La Lombardia si posiziona al primo posto con un punteggio di 10.00, rappresentando una sorta di “tempesta perfetta” per questo tipo di reato. Qui, un’alta densità di popolazione nella fascia d’età più a rischio (24.5%) si combina con un reddito pro capite elevato (27.200 €) e un’intensa attività sui social media (72%). Questo crea un vasto e attraente bacino di potenziali vittime per i truffatori. Seguono a ruota Emilia-Romagna (8.91) e Veneto (8.60), confermando un modello in cui il benessere economico e l’ampia adozione delle tecnologie digitali, se non bilanciati da una forte consapevolezza dei rischi, possono amplificare la vulnerabilità.
Il Lazio (8.55) merita un’attenzione particolare. Pur avendo un reddito medio leggermente inferiore rispetto alle prime tre regioni, registra la più alta percentuale di utenti social attivi in Italia (74%). Questo dato suggerisce che la semplice esposizione, ovvero il tempo trascorso online e il numero di interazioni, è un fattore di rischio determinante. L’alta concentrazione di persone che utilizzano piattaforme digitali per socializzare aumenta esponenzialmente le opportunità per i truffatori di avviare contatti e costruire le loro elaborate trappole emotive.
Scendendo lungo la classifica, si osserva un netto calo dell’indice nelle regioni del Sud e nelle isole. Calabria (3.75), Sicilia (3.89) e Sardegna (3.45) chiudono la graduatoria. Questo non implica che i loro cittadini siano immuni, ma che la combinazione di un reddito medio più contenuto e una minore, seppur crescente, penetrazione digitale le rende statisticamente un terreno meno fertile per le organizzazioni criminali che gestiscono queste truffe su larga scala. Tuttavia, emerge un paradosso: proprio il minor livello di competenze digitali, riflesso nei punteggi rDESI più bassi del Sud, potrebbe rendere i singoli individui, una volta adescati, più vulnerabili e meno capaci di riconoscere i segnali di allarme.
Un caso di studio interessante è rappresentato dalle province autonome di Trento (7.87) e Bolzano (7.42). Nonostante registrino tra i redditi pro capite più alti d’Italia, non si trovano ai vertici del rischio. Questo risultato è probabilmente influenzato da un livello di alfabetizzazione digitale superiore alla media e da una struttura sociale che forse favorisce meno l’isolamento individuale, dimostrando che la ricchezza da sola non è l’unico fattore determinante. La consapevolezza e le competenze digitali agiscono come un importante scudo protettivo, mitigando l’esposizione al rischio.
Come difendersi dalle truffe romantiche
La distribuzione del rischio riflette quindi un mix di fattori: non solo la ricchezza, ma anche la maturità digitale e la struttura demografica giocano un ruolo fondamentale. Le regioni più digitalizzate e con una popolazione più “matura” sono quelle dove i truffatori trovano terreno più fertile, ma anche dove la consapevolezza e la prevenzione possono fare la differenza.
L’indice di rischio delle truffe romantiche di Truffa.net non vuole creare allarmismi, ma offrire uno strumento di consapevolezza. Conoscere il livello di rischio nella propria regione aiuta a prestare maggiore attenzione ai segnali di pericolo e a diffondere buone pratiche di sicurezza digitale. Le truffe romantiche si basano sulla fiducia e sulla manipolazione emotiva: per questo è fondamentale non abbassare mai la guardia, verificare sempre l’identità dei contatti online e non inviare mai denaro a persone conosciute solo in rete.
Le istituzioni, le associazioni e le piattaforme digitali devono continuare a investire in educazione digitale e campagne di sensibilizzazione, soprattutto verso le fasce d’età più esposte. Solo così sarà possibile ridurre il numero di vittime e rendere il web un luogo più sicuro per tutti.
Fonti
- https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/04/REPORT_CITTADINI-E-ICT_2024.pdf
- https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/01/REPORT-CONTI-TERRITORIALI_Anni-2021-2023.pdf
- https://datareportal.com/reports/digital-2024-italy
- https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2021-0667/QEF_667_21.pdf
- https://www.commissariatodips.it/consigli/per-i-cittadini-e-i-ragazzi/truffe-romantiche-romance-scam/index.html