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Rhode Island: per puntare da mobile bisognerà registrarsi di persona

Scritto da: Nino Lucchesi
Scritto il: 20.03.2019

Dopo che la Corte Costituzionale statunitense ha sancito l’incostituzionalità del PASPA, la legge del 1992 che proibiva gioco d’azzardo e scommesse in tutto il territorio a eccezione del Nevada, ognuno degli Stati che compongono gli USA sta gestendo autonomamente la regolamentazione di un mercato tornato legale e dalle enormi prospettive. La clausola che però sta per essere approvata dal Rhode Island è sicuramente molto particolare.

L'interno di un casinò e la schermata di uno smartphone con la piattaforma scommesse di un bookmaker online

Il Rhode Island sta per approvare una legge per cui, per scommettere da smartphone, sarà necessario registrarsi di persona in uno dei casinò presenti nello Stato.

Il Rhode Island, uno stato pioniere delle scommesse sportive

Il Rhode Island è uno dei più piccoli e antichi stati degli USA, facente parte della regione del New England. Abitato da poco più di un milione di abitanti, è uno degli stati pionieri della nazione, e questa sua attitudine pionieristica si riverbera anche nel mondo del betting. Dopo la decisione della Corte Costituzionale, che ha sancito l’illegittimità del PASPA , la legge del 1992 che rendeva illegali il gioco d’azzardo e le scommesse, il Rhode Island è stato uno dei primi stati a legalizzare le giocate sportive.

Ora le autorità dello stato stanno per approvare una legge molto controversa ed osteggiata dagli operatori del settore. Verranno infatti regolamentate le giocate sui siti scommesse piazzate tramite device mobile, con una clausola piuttosto… scomoda dal punto di vista logistico: condizione necessaria per poter scommettere via cellulare sarà infatti una registrazione effettuata recandosi personalmente in uno dei due casinò presenti nello stato.

La contrarietà degli operatori del settore

Il Rhode Island non è certo uno stato enorme, e chiedere di recarsi in uno dei casinò presenti non è poi questa grande fatica, ma tutto il mondo è paese, e costringere gli utenti a sprecare anche solo un’ora del loro tempo per compiere questa operazione vincendone la pigrizia è sicuramente qualcosa che non sarà molto apprezzato. Secondo i bookmaker, poi, tale mossa disincentiverà i giocatori dal registrarsi, facendoli continuare ad optare per allibratori non autorizzati o siti scommesse sportive con sede fuori dagli Stati Uniti.

La ragione di una scelta controversa

Secondo i promotori di questa norma, forzare gli utenti a compiere una registrazione fisica recandosi di persona in un casinò genererebbe un maggiore accesso a tutti i servizi dei casinò stessi, con conseguenti maggiori introiti.

Per gli operatori del betting, invece, tale scelta è un clamoroso autogol: essendo così forte la presenza di siti scommesse illegali, quelli regolamentati dovrebbero essere dotati di incentivi in grado di spingere sempre più giocatori a passare dal mercato nero al gioco legale. Introducendo nuovi lacci e lacciuoli, invece, si rischia di ottenere l’effetto opposto.

La situazione negli altri Stati

Al momento sono otto, gli Stati USA che stanno regolamentando le scommesse sportive online. Solo il Nevada, terra però molto più ricca di casinò e quindi di gran lunga più comoda per gli scommettitori, ha una norma simile a quella del Rhode Island, che invece dispone di solo due sale gioco statali, nelle cittadine di Lincoln e Tiverton.

Anche il Kentucky aveva intenzione di promulgare una simile norma, ma l’opposizione degli addetti ai lavori sembra aver frenato l’intento dei legislatori di quello Stato.

Nino Lucchesi, l'autore di Truffa.net
Nel mio lavoro quotidiano ho un solo e unico obiettivo: evitare che i lettori possano incappare in truffe o raggiri online.
Scritto da: Nino Lucchesi