Gaming online, codere rifiuta proposta di acquisto di Novomatic
Il gruppo codere ha respinto l’offerta di acquisto della quota di maggioranza della sua divisione online da parte di Novomatic, che era stata ventilata dai media spagnoli. La società iberica continua però a cercare partner per provare a crescere nei mercati emergenti.
Proposta di Novomatic rifiutata: codere andrà avanti da sola.
Niente maggioranza: codere dice no a Novomatic
La notizia aveva creato scompiglio nel mondo del gioco d’azzardo spagnolo. Un articolo di El Confidencial, noto giornale locale, aveva dato il via ad una serie di illazioni sul futuro societario di codere, uno dei gruppi di gaming più importanti della penisola iberica e presente da poco anche in Italia con il suo marchio con il bookmaker e il casinò online.
Secondo il quotidiano, infatti, codere sarebbe stata sul punto di accettare una proposta di acquisto per una quota di maggioranza di almeno il 51% delle azioni per la sua divisione di gioco online. L’acquirente sarebbe stato Novomatic, nota società austriaca proprietaria tra gli altri del marchio Admiral. Il gruppo di gaming spagnolo, quotato alla borsa di Madrid, si è subito affrettato a smentire la notizia, viste anche le implicazioni azionarie che ha comportato.
Si cercano investitori per puntare all’espansione
SBCNews è stata quindi contattata da codere per confermare che la notizia riportata da El Confidencial non era ben informata. Nei piani del gruppo spagnolo non sono infatti previste vendite di quote di maggioranza, né online né terrestri. Il gruppo sta in effetti cercando investitori che vogliano supportare le sue strategie di espansione, ma i nuovi partner dovranno accettare un ruolo di minoranza all’interno della possibile joint venture.
In particolare, codere punta molto sull’espansione in mercati emergenti come quelli di Colombia e Messico, verso i quali la società parte con un vantaggio quanto meno linguistico rispetto ad altri competitor europei. Nel novembre scorso però il gruppo aveva reso noti i conti aggiornati al terzo trimestre del 2020, evidenziando come la pandemia avesse prodotto un rosso per 240 milioni di euro delle sue attività commerciali. I suoi investitori avevano però assicurato alla società una linea di credito di 250 milioni di euro, che ha consentito a codere di mantere attive tutte le sue unità.